Cosa vedere a Diano d’Alba

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Breve itinerario alla scoperta del borgo vicino ad Alba dal panorama mozzafiato

Stai visitando Alba e vorresti conoscerne i dintorni? Allora leggi e scopri cosa vedere a Diano d’Alba, il borgo dal panorama mozzafiato! Le Langhe sono conosciutissime ormai in tutto il mondo per i loro paesaggi, i prodotti eccezionali come il vino e il tartufo e per i loro borghi. Uno di questi è Diano d’Alba che dall’alto dei suoi 500 metri d’altezza è uno dei punti panoramici più importanti delle Langhe. 

La Storia del Borgo

Questo borgo si trova a pochissimi chilometri da Alba e la sua storia millenaria si è intrecciata molto spesso con quest’ultima. Quando infatti Alba era una delle città romane più importanti della zona, la cima del colle di Diano era ricoperta da un bosco sacro dedicato alla Dea Diana. Questo si può riscontrare in primis dal nome del borgo, ma anche da molte fonti che ne parlano. Una addirittura afferma che fino all’800 si potesse vedere un’epigrafe che indicava un sacello dedicato alla Dea. Essa si trovava a cinquanta metri dalla galleria d’ingresso al borgo dove ora c’è una cappella intitolata Santa Lucia. L’importanza di Diano aumentò notevolmente nel medioevo. In questo periodo infatti molte persone spaventate dai saccheggi delle popolazioni germaniche e dei saraceni lasciarono la pianura e salirono sui colli più difendibili. Diano, quindi, con la costruzione del suo castello, divenne sempre più una potenza militare nella zona e superò per importanza persino Alba. Infatti il Vescovo di Alba tra XI e XII secolo ne fece la capitale di un potentato che da Alba si estendeva fino a Garessio. Nei secoli successivi fu spesso oggetto di ambizioni da parte di varie potenze dell’epoca; prima fu conquistata dai Visconti di Milano nel ‘300, poi fu sotto i Gonzaga, Duchi del Monferrato, per poi essere ceduta ai Savoia dopo la pace di Cherasco del 1631. Con la conquista dei Savoia fu abbattuto il castello, come punizione per gli abitanti che non volevano sottomettersi alla nuova casata.  Dopo questo fatto l’importanza a livello militare del borgo diminuì notevolmente. Tuttavia senza più attacchi dei nemici poté svilupparsi a livello agricolo e contribuire al successo odierno delle Langhe. Ora che conosci un po’ della storia del borgo, possiamo iniziare a scoprire cosa vedere a Diano d’Alba.

Cosa vedere a Diano d’Alba: la Chiesa di San Giovanni Battista

Il monumento più importante da vedere a Diano d’Alba è la Chiesa di San Giovanni Battista. La sua figura svetta su tutti gli altri edifici del paese e con il suo campanile è facilmente riconoscibile anche a chilometri di distanza. La chiesa fu costruita nel ‘700 e si ispira al Barocco Piemontese della scuola juvarriana che tanto stava spopolando nel Regno di Savoia. La sua facciata si caratterizza per l’imponente porticato che precede il portale d’entrata e per l’alto campanile. Quest’ultimo pur essendo stato costruito in seguito si armonizza perfettamente con lo stile della chiesa.
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Interno della Chiesa di San Giovanni Battista (Credit to Matteo Marongiu)
L’interno, anche se la chiesa è molto grande, è a navata unica ed è decorato con fregi e capitelli d’oro. Ad abbellire le pareti vi sono anche alcuni affreschi di scene del vangelo del pittore torinese Rodolfo Morgari, artista molto vicino a casa Savoia. L’importanza artistica della chiesa, però, non finisce qui. Infatti si possono ammirare altre opere di notevole interesse tra cui l’Esposizione della  Sindone di Antonio Tempesta, dono di Casa Savoia, il Battesimo di Gesù, di Carlo Francesco Beaumont e sei dipinti di Giovanni Claret.

Cosa vedere a Diano d’Alba: Palazzo Ruffino 

Non molto distante dalla Chiesa di San Giovanni Battista si trova Palazzo Ruffino. Questo palazzo sorse per la prima volta nel XVII secolo ma venne completamente riedificato dal 1730 dalla nobile famiglia dei Ruffino per farne la loro preziosa dimora. A inizio ‘800 viene acquistato dal Comune di Diano che ne fece la sede del comune e da allora nelle sue sale sono ospitati gli uffici e la sala consiliare.
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Palazzo Ruffino (Credit to Matteo Marongiu)
Per ammirarlo bene da fuori ti consigliamo di affacciarti dal muraglione dietro la chiesa, così da vederne la parte rivolta verso l’Alta Langa. Infatti è decisamente il lato più interessante, poiché l’entrata principale si apre su un vicolo stretto e non è molto elaborata. Potrai così notare già dall’esterno un palazzo raffinato, in stile barocco piemontese, che risalta decisamente. L’interno è composto da sale decorate molto finemente tra cui spicca la Sala Consiliare. Qui si possono trovare bellissimi fregi, bellissimi mobili d’epoca, ma soprattutto le preziose carte napoleoniche. Se ne hai la possibilità visitalo, è molto bello.

Cosa vedere a Diano d’Alba: Il belvedere 

Quando abbiamo deciso di visitare Diano d’Alba lo abbiamo fatto principalmente per salire sul suo Belvedere e ammirare lo splendido panorama. Da lassù si ha veramente la possibilità di vedere tutte le Langhe a 360°: 
  • a sud-est  si vedono le colline dell’Alta Langa dove si può notare Bossolasco;
  • a occidente puoi riconoscere le sagome dei borghi della Langa del Barolo (Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo, La Morra ecc);
  • a Nord Alba, la Valle Tanaro e il Roero;
  • a Oriente invece le Langhe del Moscato (Santo Stefano Belbo, Canelli ecc.) e del Barbaresco (Neive, Barbaresco e Treiso).
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    Panorama sulle Langhe dal Belvedere (Credit to Matteo Marongiu)
Devi sapere, inoltre, che dove ora c’è il belvedere c’era il Castello che, come abbiamo detto, venne demolito nel 1631 per ordine Vittorio Amedeo I di Savoia. Di quell’importante fortezza ormai rimangono soltanto pochi resti, restaurati di recente, che però fanno capire molto bene perché fosse così tanto ambita. 

Cosa vedere a Diano d’Alba: La Panchina Gigante del Dolcetto

A proposito di punti panoramici, un altro molto interessante è quello dove è posta la Panchina Gigante n°65 rosso rubino del Dolcetto d’Alba. Questa infatti si trova immersa tra i filari dell’Azienda Agricola dei Fratelli Almasso e regala uno scorcio bellissimo sulle Langhe. La Panchina si può raggiungere tranquillamente in auto in poco più di cinque minuti seguendo la strada provinciale 32 in direzione di Montelupo Albese fino all’Azienda Fratelli Almasso e poi facendo un breve tratto a piedi tra i filari.
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La Panchina Gigante rosso Rubino del Dolcetto
Qualora le condizioni atmosferiche lo concedessero (In estate sotto il sole è veramente sfiancante) potresti anche raggiungerla a piedi dal centro di Diano d’Alba. Sono 2,6 chilometri percorribili in 30-40 minuti. Un po’ di fatica ti farà sicuramente godere ancora di più il fantastico panorama da lassù.

L’Enoteca Comunale I Sörì di Diano

Ai piedi del Colle del Belvedere e a pochi passi dalla Chiesa di San Giovanni Battista si trova l’Enoteca Comunale i Sörì di Diano.
Enoteca Regionale i Sorì di Diano-dolcetto-prodotti tipici
L’Insegna dell’enoteca
Di locali e ristoranti nella zona ce n’è moltissimi e di alto livello, ma qui oltre al prodotto viene spiegata anche la storia che c’è dietro. Infatti ogni etichetta di Dolcetto di Diano d’Alba ha delle caratteristiche uniche donategli dai vari sörì dove vengono coltivate le vigne. In dialetto locale sörì vuol dire “soleggiati”, e si riferisce agli appezzamenti di terreno con diverse esposizioni al sole e quindi con microclimi diversi che donano al vino sfumature di gusto particolari.Nel territorio di Diano ne sono riconosciuti ben 76 e sono segnalati sull’etichetta di ogni bottiglia. Nell’enoteca quindi si possono degustare molti tipi di dolcetto accompagnati da molti altri prodotti locali di eccellenza, guidati sempre dal personale molto preparato. Dopo la degustazione sarà molto difficile per te non decidere di acquistare qualche bottiglia di questo ottimo vino! Ora che conosci cosa fare e cosa vedere a Diano d’Alba non ti resta che prendere l’auto e andarla a visitare!  

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